Attraversare il cancello della Memoria: ogni voce è una storia da ricordare
27 gennaio: un giorno che porta con sé il peso della Storia e il dovere del Ricordo. Nella biblioteca del Keynes, l’aria vibra di rumore: sedie spostate, voci che si sovrappongono, un’eco familiare che segna la fine delle lezioni. Ma oggi è diverso. Oggi non si torna a casa. Oggi si resta.
L’appuntamento è con il cancello della Memoria, un varco simbolico che conduce verso il passato, verso voci che non devono essere dimenticate.
Un foglio stretto tra le mani, una voce che trema. I ragazzi si preparano a dare vita a storie provenienti da un tempo lontano. Attorno a loro gli scaffali colmi di libri sembrano partecipare, le copertine colorate osservano silenziose, come custodi di memorie. “Possiamo cominciare” – annuncia una voce. E il laboratorio di riflessione prende forma.
Docenti e studenti volontari del team Biblioteca si uniscono in un rito collettivo di ascolto e condivisione. Le parole di Primo Levi, Ian Thomson, Tadeusz Pankiewicz e Leone Silotto si intrecciano, frammenti di vite sopravvissute, testimonianze che raccontano di dolore e indifferenza.
La voce di chi legge si incrina sotto il peso della memoria, tentando di restituire il tono straziato di chi ha vissuto l’indicibile. Ogni parola è una lama che affonda nella coscienza. E poi la riflessione: “L’indifferenza produce solitudine e dolore”. È un monito che risuona forte nella biblioteca.
Le storie si intrecciano con interrogativi universali, quelli che hanno tormentato le vittime e che ancora ci sfidano: Che ne sarà di noi? Come possiamo reggere tanto dolore? Ma tra le righe di quei racconti, una lezione emerge luminosa: non dimenticare, non escludere, non odiare.
Varcare il cancello della Memoria significa guardare negli occhi il passato e imparare a riconoscere la sofferenza. Questo momento non è stato solo un atto di ricordo, ma un impegno. Un impegno a non restare indifferenti. A custodire ogni voce e ogni storia, perché il passato non sia mai solo un’ombra che svanisce, ma una luce che ci guida.
L’incontro si è concluso con le riflessioni dei ragazzi, raccolte su una bacheca virtuale di Padlet, dove tutti hanno lasciato parole cariche di emozioni e pensieri profondi.
Grazie al team docenti della Biblioteca, ai nostri giovani lettori: Vadim Ambrosini, Giada Vezzoli, Erika Carnelli, Iman Benamar, Beatrice Tufo, Cloe Pellizzari, Nicolò Zanetti, e a tutti gli spettatori silenziosi ma profondamente partecipi: Youssef Aguibi, Matteo Lauda, Luca Buraccini, Sofia Cavazzin, Brikeno Peraj, Nicolas Morello, Saverio Granato, Alessandro Segato, Alessandro De Guglielmo, Alberto Medizza, Cristian Bazhdari, Matteo Genualdi, Andrea Locuratolo, Lorenzo Mantiero.
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